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05/02/2024 - Confartigianato Veneto: recepimento delle direttive ESG, “non vanno penalizzate le MPI”

“I criteri ESG nascono con lo scopo di indirizzare gli investimenti verso aziende virtuose sotto il profilo della sostenibilità, principio certamente condivisibile, ma non deve passare il messaggio per cui, solo chi è in grado di rendicontarlo è sostenibile. Molte realtà -in particolare quelle artigiane- non sono attualmente in grado di misurare la loro "sostenibilità". Non per negligenza ma perché la loro dimensione aziendale lo rende tecnicamente molto complesso e talvolta impossibile. E' importante che il regolatore non dimentichi che, nell'applicare le direttive, si devono tenere presenti le specificità territoriali e aziendali. Lo afferma Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto alla luce delle importanti novità che arrivano da Unione Europea e dal MEF, in tema di adozione di standard europei obbligatori per la rendicontazione della sostenibilità (ESRS - European sustainability reporting standards), la cui redazione è stata assegnata all’EFRAG, il gruppo consultivo europeo in materia di rendicontazione finanziaria.

Dal 1° gennaio, in attuazione della direttiva europea sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), la Commissione Europea ha adottato i principi di rendicontazione sugli aspetti ESG (ambiente, sociale e governance) che le imprese quotate dovranno utilizzare per redigere le informazioni sulla sostenibilità in conformità degli articoli 19-bis e 29-bis della Direttiva 2013/34/Ue, secondo un calendario che parte dal 2024 ed arriva al 2028 quando i principi saranno estesi anche alle imprese extra UE che realizzano una certa soglia di ricavi nel territorio comunitario.

“La UE -precisa Boschetto- ha già previsto che le PMI non quotate (in Veneto il 70% delle 470mila imprese attive), non rientrando nel campo di applicazione della CSRD, non hanno l’obbligo di redigere il report di sostenibilità, ma potranno farlo su base volontaria, tenendo conto che i cittadini e il sistema economico e finanziario sono attenti a questi aspetti. Ma ci preoccupa la fase di recepimento della norma a livello italiano, che potrebbe come accaduto in passato, essere eccessivamente rigida sotto questi aspetti”.

“Il MEF -prosegue- a breve metterà in consultazione il decreto di recepimento della direttiva europea CSRD. E, l’orientamento nazionale, sembrerebbe quello di ampliare la base di operatività dei report di sostenibilità anche ai soggetti non quotati. IL MEF conta di avere il decreto legislativo di recepimento già a giugno 2024 e sembra portare ad una vera e propria rivoluzione nella governance aziendale che non può e non deve abbattersi sulle MPI italiane senza dei correttivi. Piccole e medie realtà che, come detto, già oggi sono sostenibili per natura ma non sempre hanno gli strumenti per “misurarla”.

“Sarebbe importante comunicare ai possibili investitori che, scommettere nelle aziende a dimensione artigiana, -conclude Boschetto- è di per sé vincente dal momento non solo riducono gli impatti ambientali, ma contemporaneamente producono benefici sociali e territoriali. Sul fronte economico, la piccola impresa, l’artigiano, ha tutte le carte in regola per soddisfare consumatori che cercano sempre di più prodotti e servizi di qualità, belli e ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi. Forti di questo spazio sul mercato, diventano anche un baluardo della sostenibilità sociale. Infatti, sono realtà ben radicate nei territori di appartenenza. Tutto questo è il ‘valore artigiano’ espresso dalle piccole imprese che crea, trasforma, ripara, rigenera, include, unisce. E’ la risposta positiva a questo tempo di grande incertezza, ai rischi di disgregazione, alla crisi delle filiere globali. Confartigianato è pronta a difendere le imprese ma anche ad accompagnarle in questo percorso di crescita”.

22/10/2023 - AL VIA SETTIMANA PER L’ENERGIA E SOSTENIBILITA’ DI CONFARTIGIANATO – DAL 23 AL 27 OTTOBRE

L’obiettivo è certamente ambizioso: creare una piattaforma politica su alcuni temi strategici legati alla sostenibilità delle piccole e medie imprese venete. Il contenitore è decisamente affascinante e ricco di appuntamenti (on line e in presenza): 5 giorni (dal 23 al 27 ottobre), 10 eventi (distribuiti nelle varie province del Veneto), 40 ospiti tra esperti nazionali ed internazionali, tra cui il vincitore del Premio Nobel per l’acqua Andrea Rinaldo. Punto di partenza: provare a “calare” sulle MPI venete i contenuti dell’acronimo ESG. Tutte le iniziative avranno infatti come minimo comune denominatore la sostenibilità ambientale (Environmental), la sostenibilità sociale (Social) e la sostenibilità organizzativa (Governance), affrontando tematiche che andranno dalla manifattura low carbon, all’edilizia sostenibile, dalla finanza green all’autoconsumo energetico, dall’emergenza climatica alle soluzioni innovative per le imprese e molto altro.

“Abbiamo colto con estremo entusiasmo il lancio della 1ª edizione della Settimana per l’Energia e Sostenibilità promossa da Confartigianato Imprese, grazie alla quale affronteremo i temi dell’energia, della green economy e della sostenibilità in tutte le Confartigianato d’Italia -afferma Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto-. Ed il nostro è uno dei programmi più ricchi. Grazie al contributo di autorevoli speakers cercheremo di individuare future traiettorie di sviluppo sostenibili, partendo da alcuni degli asset territoriali strategici della nostra Regione, alla ricerca di pensabilità nuove. Per troppo tempo gli ecosistemi imprenditoriali urbani e i distretti produttivi hanno pensato di poter galleggiare su territori spesso trascurati. Il declino dei territori sta alimentando la contrapposizione tra i grandi centri urbani, che corrono verso il futuro, e le “periferie”, che si sentono ricacciate nel passato, traghettando l’Italia verso uno scenario “all’americana”. La decarbonizzazione può essere l’occasione per invertire questo trend pericoloso e iniquo. Un’economia a emissioni zero, infatti, è prima di tutto un’economia decentrata. Mentre l’opinione pubblica annaspa, il mondo imprenditoriale è destinato a ritagliarsi il ruolo di guida morale, come già successo negli anni del boom economico. Quello che manca, infatti, non è né la tensione etica né la copertura mediatica ma, più banalmente, la pragmaticità. Troppi pochi imprenditori hanno capito qual è il nocciolo della questione: si sta formando una nuova domanda, che si chiama decarbonizzazione.

Da una stima fatta dall’ISTAT, nel 2022, ben il 53,4% delle imprese della manifattura e dei servizi di mercato ha intrapreso azioni di sostenibilità. Tra queste, il 44,8% adotta azioni per la tutela dell’ambiente, il 41,7% di sostenibilità sociale e il 35,7% di sostenibilità economica. Ma, se guardiamo alle piccole imprese, questa percentuale scende al 36%. Possiamo quindi fare di più in questa direzione.

Più precisamente, quando si parla di iniziative ambientali all’interno di un’azienda ci si riferisce per esempio alla riduzione delle emissioni di carbonio, al riciclo dei rifiuti, all’impiego di energie rinnovabili o tutte quelle azioni che cercano di ridurre l’inquinamento e migliorare la salute degli ecosistemi. Le iniziative sociali riguardano invece quelle azioni che contribuiscono ad elevare il benessere della collettività, favorendo la contaminazione tra etnie diverse e migliorando l’inclusione, attraverso la promozione della parità di genere ad ogni livello. Infine, con il termine Governance ci si riferisce a quelle iniziative che permettono la crescita e il benessere interno dell’azienda, attraverso procedure chiare nella gestione dei processi, investendo nella formazione dei collaboratori e rafforzando i valori aziendali, lavorando sulla trasparenza e sulla lealtà dei rapporti.

“Indagheremo -prosegue- la sostenibilità a 360°, che fa già parte del Dna dei nostri imprenditori: gli artigiani sono infatti sostenibili per natura. Le nostre imprese sono famose in tutto il Mondo per la loro capacità di soddisfare consumatori esigenti, che cercano sempre più il cosiddetto green premuim, prodotti belli e ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale perché riparabili, unici, distintivi, frutto di inventiva e di lavorazioni pregiate ed innovative. Forti di questo know how sul mercato, i nostri artigiani diventano anche un esempio perfetto di sostenibilità sociale. Infatti, le nostre sono realtà produttive ben radicate nei territori e nelle comunità di appartenenza. Questo stretto legame genera una intrinseca sostenibilità ambientale del modello d’impresa, questo suo essere aziende di prossimità produce un rapporto virtuoso con l’ambiente circostante nel rispetto del contesto e delle persone che vi lavorano. Tutto questo è il vero ‘valore artigiano’. E conclude Boschetto- orgogliosi di essere sostenibili per natura!”.

La manifestazione prevede una serie di incontri (alcuni in presenza altri on-line) che si terranno in tutto il territorio veneto grazie al coinvolgimento dell’intero sistema regionale di Confartigianato. Il programma completo è pubblicato sul sito www.confartigianato.veneto.it e sul portale www.settimanaenergia.it.

L’evento di lancio della Settimana per l’Energia si terrà il 23 ottobre alle 17 all’interno di un originale spazio estetico ed espositivo tra le produzioni di grandi maestri della pittura del 900 a Noale (diretta sul canale YouTube di Confartigianato Veneto) dal titolo “Let’s about talk green revolution - manifattura low carbon, bioenergie ed edilizia, tecnofinanza.

Daniele Gizzi, Responsabile Ambiente e Economia Circolare Confartigianato Imprese, intervisterà Enrico Mariutti, Consulente e Ricercatore in campo energetico, ambientale, economico e Stefano Cocchieri General Manager R&C Studio, cercando di stimolare gli ospiti in una conversazione al caminetto sulla sostenibilità, alla ricerca di pensabilità nuove, tra il recupero dei luoghi e la finanza green.

Il Programma prosegue con:

♻ martedì 24 ottobre ore 11 – in presenza presso la Confartigianato Imprese Belluno: progetto Interreg Italia – Austria “SUSMAT” – Promuovere le imprese locali attraverso il recupero degli edifici montani con tecnologie sostenibili

♻ martedì 24 ottobre ore 12 - Canale YouTube di Confartigianato Imprese Padova. Video intervista ad Andrea Rinaldo, vincitore dello Stokholm Water Prize, noto come “Nobel dell’Acqua”. Iniziativa realizzata con Confartigianato Polesine.

♻ martedì 24 ottobre ore 18 - Sede ABS Group srl Via Marinotti F. 45 – Vittorio Veneto – Confartigianato Imprese Marca Trevigiana

La metamorfosi: da impresa a impresa sostenibile - Testimonianze di percorsi di trasformazione

♻ mercoledì 25 ottobre ore 12 – Live streaming sul canale YouTube di Confartigianato Imprese Veneto - Quali strategie in materia di autoconsumo, comunità energetiche ed efficientamento?

♻ Mercoledì 25 ottobre - ore 17 - Live streaming sul canale YouTube di Confartigianato Imprese Veneto: Epica dell’Acqua 2023 - 100 km nel Delta del Po

♻ giovedì 26 ottobre ore 12 – Live streaming sul canale YouTube di Confartigianato Imprese Padova: Modelli di sostenibilità per le imprese artigiane. Buone prassi nei settori alimentare e meccanica

♻ venerdì 27 ottobre ore 9.30 - Villa Braida (Mogliano Veneto) - Convegno Confartigianato Veneto - LEGNO: FORESTA – FILIERA – FUTURO SOSTENIBILE

♻ venerdì 27 ottobre alle ore 18:30 - Palazzo Todeschini a Desenzano del Garda Confartigianato Imprese Verona - S.O.S.tenibilità e comunicazione. Contesti, strategie e mercato del futuro

♻ Martedì 7 novembre – ore 18 - Centro Congressi Confartigianato Imprese Vicenza – Via E. Fermi 201 (VI) - Essere sostenibili: impariamo dalla natura, oltre i luoghi comuni.

12/10/2023 - CONFARTIGIANATO: LE PICCOLE IMPRESE NON DEVONO FINANZIARE LE AGEVOLAZIONI DEGLI ENERGIVORI

Positiva la conferma anche per il quarto trimestre delle misure per contenere l’impatto degli aumenti delle bollette di imprese e famiglie ma è un’occasione persa non aver messo mano alla riforma della struttura delle bollette rivedendo profondamente gli oneri generali di sistema. È quanto hanno evidenziato Confartigianato, Cna e Casartigiani oggi in audizione congiunta alla commissione attività produttive della Camera nell’ambito della conversione del decreto su misure urgenti per contenere gli aumenti energetici.

“La mancata riforma degli oneri generali rappresenta davvero l’occasione perduta per rinnovare strutturalmente il sistema che attualmente grava sulle bollette e che vede le piccole imprese italiane quali maggiori finanziatori del sistema pur in presenza di consumi più bassi rispetto alle imprese industriali e senza la possibilità di accedere agli stessi strumenti di agevolazione”.

Tra l’altro, le misure emergenziali sono finora costate al Paese circa 80 miliardi di euro, che avrebbero potuto essere in parte impiegati per attuare una riforma – lungamente attesa da più parti – in grado di liberare risorse a favore della competitività delle piccole imprese italiane.

Sarebbe auspicabile – hanno rilevato le tre organizzazioni dell’artigianato e delle piccole imprese – almeno il completamento della rimozione, dal sistema degli oneri generali, di quelle voci di contribuzione che non sono pienamente afferenti allo sviluppo del sistema elettrico e al completamento del processo di decarbonizzazione. Lo spostamento sulla fiscalità generale o in alternativa sui proventi delle aste per la CO2 di tali partite, avviato timidamente nei mesi scorsi anche su forte input dell’Autorità di regolazione, merita di essere ultimato con la definitiva rimozione dalla bolletta delle voci di spesa quali ad esempio le agevolazioni a favore delle imprese energivore, che costa attualmente circa 1,3 mld di euro completamente finanziati dalle bollette dei clienti di energia elettrica non ammessi all’agevolazione, vale a dire le piccole imprese ed i clienti domestici”.
Tale spostamento consentirebbe di superare il paradosso attuale, in cui i soggetti più deboli, piccole imprese e consumatori domestici, sostengono la grande industria, avvantaggiandone la competitività a discapito della propria. Un paradosso che a nostro avviso meriterebbe, in assenza di interventi, una riflessione dell’Autorità garante della concorrenza.

09/10/2023 - CONVENTION CONSORZI ENERGIA CONFARTIGIANATO – CAVION “CONSUMARE MEGLIO PER SPENDERE MENO”

Fare il punto sulle strategie da adottare per sostenere artigiani e piccole imprese nel risparmio sui costi di elettricità e gas, guardando con attenzione all’efficienza e la sostenibilità ambientale. Più attuale che mai, dopo che ARERA ha comunicato per l’ultimo trimestre dell’anno i nuovi rialzi della bolletta elettrica (+18,6%), è stato il focus della convention dei Consorzi energia di Confartigianato (Caem, CenPi, Multienergia) che si è svolto a Cagliari, con relatori importanti, fra i quali Mario Monti (economista, già presidente del Consiglio), Luigi Di Maio (rappresentante speciale dell’Unione Europea per il Golfo), Davide Tabarelli (presidente Nomisma Energia), Sissi Bellomo (esperta di materie prime e giornalista de Il Sole 24 ore), Federico Testa (presidente AGSM AIM spa), Vittorio Emanuele Parsi (professore ordinario relazioni internazionali Università Cattolica), Stefano Bessenghini (presidente Arera).

All’evento, dal titolo ‘Energies and Transition School’, ha partecipato il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza Gianluca Cavion, come relatore in qualità di presidente del Consorzio Caem, una realtà che serve 7.000 aziende nel Paese, operanti in 32 provincie con 230 milioni di kWh (di cui 90 milioni a Vicenza). Sono inoltre più di 10.000 le utenze domestiche (famiglie di imprenditori e dipendenti delle imprese artigiane associate) servite nella sola provincia di Vicenza per fornitura di energia e gas, grazie a un accordo fra Confartigianato Vicenza e la municipalizzata AGSM AIM Energia. Clienti in costante crescita grazie ai servizi offerti quali, oltre all’acquisto di energia al miglior prezzo per imprenditori e famiglie: controllo e di soluzione di problemi come il mancato rispetto dei diritti contrattuali, la correttezza della fatturazione, i tempi per il cambio di fornitore. 

“Quella della fornitura energetica è una voce di bilancio importante per le imprese e da cui derivano una serie di scelte per cercare di stare sul mercato, non pesare sul consumatore e sui lavoratori. La sfida che attende i nostri Consorzi è quindi rispondere alle nuove esigenze delle imprese contrastando il caro-bollette e favorendo un utilizzo efficiente della risorsa energetica – spiega Cavion-. Anche, e soprattutto, in tema di energia siamo davanti a una transizione green e quindi vanno pensate soluzioni alternative al “fossile”. In questa ottica si colloca l’autoconsumo, sia individuale, ossia realizzato dalla singola impresa, che collettivo, con la promozione, costituzione e gestione delle comunità energetiche rinnovabili (CER) per la quali Confartigianato Vicenza ha strutturato una propria progettualità. Una soluzione per permette di affrancarci sempre di più dalle fonti di energia tradizionali e dalle loro oscillazioni di prezzo che schiacciano la competitività delle imprese. Quello del CER però è tema sul quale le imprese vanno preparate e successivamente accompagnate nell’installazione, in particolare, di impianti fotovoltaici adeguati alle specifiche esigenze”.

Un necessario cambio di rotta considerando che lo scorso anno il caro-energia è costato alle piccole imprese italiane 23,9 miliardi di euro, con un’incidenza del 6,1% sul valore aggiunto prodotto. In Veneto si tratta di 2,4 miliardi di euro; 525 milioni a Vicenza.

“Come Consorzi e Associazioni dobbiamo continuare a lavorare su diversi fronti – prosegue Cavion-: proseguire e potenziare il nostro ruolo di negoziatori per le forniture avendo sempre come priorità le necessità e il vantaggio delle imprese; offrire una costante consulenza alle aziende in tema di efficientamento energetico e produzione di energia; proporci come aggregatori in comunità di produzione e consumo. A ciò va aggiunto il ruolo di consulenti per accompagnare, con competenze tecniche e specialistiche adeguatamente formate, le imprese lungo questo percorso di transizione. Infine, vanno costruite e consolidate partnership con player del settore a noi ‘vicini’”.
“Insomma – conclude il presidente Cavion – l’impegno e la sfida ai quali sono chiamati i Consorzi energia di Confartigianato e il CAEM in particolare nel nostro territorio, è quello di aiutare le Pmi a consumare meglio per spendere meno”.

Spesa energetica

Attualmente, nel nostro Paese, i prezzi al consumo di elettricità rimangono superiori del 90% rispetto a quelli del 2019, a fronte del + 42,4% registrato nei Paesi Ue. L’impatto del costo delle bollette sulle Pmi mette in evidenza anche la reazione delle aziende messa in atto con strategie diverse in cui spicca la riduzione dei margini di profitto – attuata dal 47,8% delle imprese – accompagnata dalla ricerca di nuove forme di approvvigionamento energetico green.
In particolare, il 22,2% delle piccole imprese manifatturiere ha rinegoziato i contratti o cambiato il fornitore (la quota sale al 37,9% per le imprese dei servizi), il 13,2% ha puntato su maggiore efficienza energetica degli impianti e il 17,1% sul consumo di elettricità autoprodotta (percentuale che aumenta al 34,1% per le aziende dei servizi). Inoltre, il 42,5% delle imprese dei servizi ha adottato strategie per il risparmio energetico della propria attività.

03/10/2023 - I CONSORZI ENERGIA ALLA SFIDA DELLE TRANSIZIONE GREEN: CONSUMARE MEGLIO PER SPENDERE MENO

I Consorzi energia di Confartigianato – Caem, CenPi, Multienergia – si sono riuniti dal 27 al 29 settembre a Cagliari per l’annuale convention formativa dal titolo ‘Energies and Transition School’ che fa il punto sulle strategie per sostenere artigiani e piccole imprese nel risparmio sui costi di elettricità e gas, anche puntando su efficienza e sostenibilità ambientale. Nel corso dell’evento sono intervenuti il Presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli, la Presidente di Confartigianato Sardegna Maria Amelia Lai, il Presidente del Consorzio Caem, Gianluca Cavion, il Presidente del Consorzio Cenpi, Daniele Riva, il Presidente del Consorzio Multienergia, Andrea Berri. Con loro si sono confrontati numerosi esperti, esponenti del mondo accademico, del settore energia e della transizione green. I tre Consorzi, attivi da 20 anni e operativi in tutta Italia, nel 2022 hanno favorito l’acquisto di elettricità e gas al miglior prezzo sul mercato per 49.627 ‘clienti, tra imprese e persone fisiche, distribuiti in 88mila punti di fornitura (erano 49mila nel 2017). Il totale dei consumi di energia elettrica ‘gestiti’ dai Consorzi lo scorso anno ammonta a 893,7 milioni di kWh mentre per il gas metano si attesta a 69,6 milioni di metri cubi. Inoltre hanno garantito il risparmio di 222.517 tonnellate di CO2 grazie dall’acquisto di “energia rinnovabile con certificazione d’origine”. Clienti in costante crescita e consumi in evoluzione grazie ai servizi offerti dai Consorzi che, oltre all’acquisto di energia al miglior prezzo per imprenditori e famiglie, prevedono il controllo e la soluzione di problemi come il mancato rispetto dei diritti contrattuali, la correttezza della fatturazione, i tempi per il cambio di fornitore. “Ma ora – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – bisogna cavalcare la transizione green: la sfida che attende i nostri consorzi energia per rispondere alle esigenze delle imprese è, da un lato, la lotta contro il caro-bollette e, dall’altro, l’utilizzo efficiente della risorsa energetica. All’orizzonte del nostro impegno al fianco degli imprenditori ci sono, ad esempio, le modalità di autoconsumo, sia individuale, ossia realizzato dalla singola impresa, che collettivo, e la gestione delle comunità energetiche rinnovabili per affrancarci sempre di più dalle fonti di energia tradizionali e dalle loro oscillazioni di prezzo che schiacciano la competitività delle nostre imprese”. Infatti, da una rilevazione di Confartigianato, emerge che lo scorso anno il caro-energia è costato alle piccole imprese italiane ben 23,9 miliardi di euro, con un’incidenza del 6,1% sul valore aggiunto prodotto e un maggior onere del 47,5% rispetto ai prezzi della media dell’Eurozona. Attualmente, nel nostro Paese, i prezzi al consumo di elettricità rimangono superiori del 90% rispetto a quelli del 2019, a fronte del + 42,4% registrato nei Paesi Ue. L’impatto del costo delle bollette sulle Pmi mette in evidenza anche la reazione delle aziende messa in atto con strategie diverse in cui spicca la riduzione dei margini di profitto – attuata dal 47,8% delle imprese – accompagnata dalla ricerca di nuove forme di approvvigionamento energetico green. In particolare, il 22,2% delle piccole imprese manifatturiere ha rinegoziato i contratti o cambiato il fornitore (la quota sale al 37,9% per le imprese dei servizi), il 13,2% ha puntato su maggiore efficienza energetica degli impianti e il 17,1% sul consumo di elettricità autoprodotta (percentuale che aumenta al 34,1% per le aziende dei servizi). Inoltre, il 42,5% delle imprese dei servizi ha adottato strategie per il risparmio energetico della propria attività. Insomma, l’impegno e la sfida ai quali sono chiamati i Consorzi energia di Confartigianato consistono nell’assecondare il crescente orientamento delle Pmi a consumare meglio per spendere meno.