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  • 05/06/2023 - COMUNITA' ENERGETICHE: SE NE E' PARLATO ANCHE A BASSANO DEL GRAPPA

27/03/2023 - Confartigianato Vicenza: incontro con gli Amministratori dell’area di Bassano e Marostica per autoproduzione di energia elettrica e Comunità Energetiche

Un incontro dedicato all’autoproduzione di energia e Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). È quanto Confartigianato Imprese Vicenza in collaborazione con il CAEM (Consorzio di riferimento per l’acquisto di energia elettrica e gas per circa 7.000 imprese) ha proposto il 24/03/2023, a Bassano in un incontro rivolto agli amministratori dei raggruppamenti di Bassano e Marostica, il primo di una serie di appuntamenti sul tema dedicati in prima battuta proprio agli amministratori locali, poi alle imprese e ai cittadini che ne fossero interessati. Al territorio dell’Altopiano di Asiago verrà, a breve, dedicato un approfondimento specifico.

“Sono molto soddisfatto della presenza della maggior parte degli amministratori che avevamo invitato; hanno risposto in 11 pari a più del 60% e con gli altri abbiamo un’interlocuzione aperta. Quella che abbiamo individuato come Area Nord Est Vicentino è un territorio ricco d’imprese. Da qui ha preso il via il fitto calendario di appuntamenti, ben 35, rivolti a promuovere l’autoconsumo di energia e delle CER che affrontano in modo deciso i temi della sostenibilità, dell’energia pulita e, voce importante per le nostre imprese, i costi in bolletta che nell’ultimo anno hanno messo in sofferenza molte attività”, spiega Felice Baggio, presidente dell’Area Nord Est Vicentino e del raggruppamento di Marostica di Confartigianato Imprese.

 “In questo territorio – continua Baggio - le CER hanno una grande possibilità non solo di nascere ma anche di svilupparsi. Il fatto però che ci siano 15 cabine primarie, che sono riferimenti per le Comunità Energetiche, e che più di qualche Comune dei 23 dell’area cada nel perimetro di più di una di esse, comporta qualche complicazione. Ad esempio nei territori dei comuni di Marostica, Bassano e Mussolente la popolazione e le imprese dovranno ‘aggregarsi’ per le cabine primarie che non hanno ovviamente lo stesso sviluppo territoriale dei comuni”.
Ed è proprio con l’obiettivo di fornire una analisi, e una proposta, quanto più concreta sull’autoconsumo e CER che Confartigianato propone questi incontri: “Vogliamo spiegare nel modo migliore cosa sono le Comunità Energetiche, illustrare la normativa di riferimento, far capire quanto gli incentivi incidano su queste soluzioni, ma anche quali sono i costi di avvio e gestione di una CER e come avviene la ‘partecipazione’ – continua Baggio-. Perché dar vita a una Comunità Energetica non è una passeggiata, sono realtà che non possono essere gestite nell’ottica del volontariato diffuso, per quanto apprezzabile, perché necessitano inevitabilmente di una attività professionale con adeguate competenze. In questo senso come Confartigianato ci siano strutturati nell’intento di diventare sull’autoconsumo e sulle Comunità Energetiche punti di riferimento qualificati e attori importanti in un territorio, come quello vicentino, in cui la presenza di numerose aziende della manifattura e della produzione possono davvero dar vita a progettualità importanti. Il tutto in un’ottica di minor dipendenza dalle fonti fossili e abbattimento dei costi dell’energia a beneficio delle imprese e della comunità nel suo complesso”.

22/03/2023 - Confartigianato Vicenza e Comunità Energetiche: 35 incontri in provincia per imprese e amministratori pubblici

Un fitto calendario di appuntamenti promossi da Confartigianato Imprese Vicenza e dedicato ad autoproduzione di energia e Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Saranno inizialmente ben 35 gli appuntamenti disseminati nel territorio provinciale, tra marzo e aprile, per illustrare prima agli amministratori locali e poi alle imprese e ai cittadini che ne fossero interessati, gli aspetti legati all’autoproduzione dell’energia elettrica in un’ottica di abbattimento dei costi in bolletta, rientro dell’investimento, produzione da fonti rinnovabili di energia pulita. Sono 6 incontri dedicati ai sindaci dei Comuni delle 5 aree territoriali di Confartigianato in provincia (più un focus dedicato alle peculiarità dell’Altopiano), il primo dei quali è fissato il 24 marzo per l’area bassanese.

“Il forte calo dei costi dell’energia elettrica e del gas che si sta verificando ormai da diverse settimane, fa tirare un respiro di sollievo a famiglie e imprese che cominciano a riscontrare il calo dei costi nelle bollette, dopo un anno di continui aumenti. Ma non si può ancora dormire sonni tranquilli, visto che permangono ancora le motivazioni che hanno comportato l’aumento dei costi (guerra in Ucraina, speculazione, mancanza di pioggia e neve in montagna, che hanno impoverito fiumi e bacini con il conseguente calo della produzione di energia elettrica derivante da fonte idroelettrica). Non è quindi scontato che le tariffe continuino a calare, anzi non va esclusa la possibilità di nuovi rialzi. In questo contesto sta aumentando l’attenzione verso l’autoproduzione di energia elettrica con impianti solari, che permette un’indubbia riduzione della bolletta elettrica e di ammortizzare il costo dell’impianto in tempi relativamente brevi – spiega Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza-. Un contesto in cui si inseriscono anche le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Sappiamo che sono circa 40 le cabine primarie nella provincia di Vicenza, intorno alle quali possono nascere le Comunità. Ma prima di dar loro vita è bene spiegare con chiarezza di che si tratta, quali risparmi possono produrre, quali incentivi sono previsti, risultati ambientali che si possono avere, ma anche gli aspetti ‘normativi’ di avvio e mantenimento di una CER e i relativi costi. Tutti aspetti che verranno illustrati dai nostri esperti dell’Area Energia durante gli incontri – prosegue Cavion-. Da due anni Confartigianato segue con attenzione lo sviluppo della nuova normativa sulle fonti rinnovabili. In particolare tutto ciò che riguarda l’autoconsumo di energia elettrica e le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Siamo infatti convinti che il tema dell’energia, ovvero i suoi costi, sia uno degli aspetti che inevitabilmente inciderà sempre più nelle scelte aziendali, lo si è già visto con gli aumenti delle bollette dell’ultimo anno, e anche per questi motivi l’Area Energia si è dotata di una nuova risorsa competente in materia”.
“Come Confartigianato siamo convinti che imprese, e famiglie, debbano essere sempre meno dipendenti dalle fonti fossili e su questo tema intendiamo perciò diventare punto di riferimento credibile e concreto per il territorio vicentino – conclude il presidente- ed essere al fianco di imprese e famiglie che intendono avviare interventi sul rinnovabile, oltre che essere attivi nella promozione delle CER”.

Il calendario degli incontri (luogo, giorno e ora) sarà progressivamente consultabile sul sito di Confartigianato Imprese Vicenza.

17/11/2022 - Cella (Confartigianato panificatori): “ci appelliamo al Ministro Urso: subito interventi contro il caro-energia”

La grave crisi energetica che sta attraversando il Paese sta mettendo in ginocchio il settore della panificazione artigiana. Di fronte ai gravi rincari e alla frammentazione delle proteste Confartigianato Panificazione ha aderito ad un tavolo di coordinamento nazionale delle Associazioni dei panificatori maggiormente rappresentative a livello nazionale (Assipan Confcommercio, Assopanificatori Fiesa Confesercenti, Confartigianato Panificatori, Cna Dolciari e Panificatori) per dare più forza e sintesi alle richieste della categoria, che sta attraversando uno dei momenti più difficili della propria storia recente.

“Le imprese di panificazione -afferma Alessandro Cella Presidente regionale veneto dei panificatori di Confartigianato- producono beni di prima necessità la cui distribuzione non può essere messa a repentaglio, pena il rischio di gravi ripercussioni sulla tenuta sociale; per questa ragione chiediamo interventi specifici per far fronte ai rincari di farina, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari. In regione ci sono 1.443 imprese, con oltre 6mila 700 addetti, che da oltre due anni stanno affrontando una situazione di fortissima instabilità che ha messo a dura prova la tenuta delle produzioni e a rischio la qualità delle produzioni alimentari, simbolo del nostro Made in Italy. Senza interventi mirati ed immediati il pane artigianale, bene primario per eccellenza, potrebbe presto venire a mancare dalle tavole degli Italiani. Queste -conclude- le considerazioni che con il Tavolo di Coordinamento abbiamo rappresentato al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, unitamente ad una richiesta di incontro in cui discutere una serie di proposte mirate”.

Tra le principali richieste rientrano:

  1. L’incremento del credito di imposta previsto per le imprese ad alta intensità energetica, che per i panificatori artigiani dovrebbe essere elevato al 50%, con estensione a tutto il 1° quadrimestre 2023 ed applicazione dell’obbligo per i fornitori di uno sconto immediato in bolletta “ove richiesto” pari al credito d’imposta spettante a fronte di una automatica cessione dello stesso;
  2. L’intervento sulle norme relative al distacco delle forniture, individuando una moratoria che salvaguardi la continuità della produzione, stabilendo il pagamento di almeno il 20% della fattura che inibisca il distacco;
  3. L’intervento sul trattamento fiscale del lavoro notturno caratteristico nelle imprese di panificazione artigiana, al fine di contenere il costo del lavoro e contestualmente la capacità produttiva di pane fresco;
  4. Il riconoscimento alle imprese del settore della qualifica di operatori svolgenti lavoro usurante.

Per sostenere le ragioni delle richieste come sopra avanzate, le Associazioni de panificatori chiedono un Tavolo di confronto presso il Ministero, anche al fine di avviare un monitoraggio serrato dell’andamento dei costi energetici e delle materie prime, al fine di prevenire situazioni critiche che rischiano di creare notevoli tensioni sociali tra la popolazione.

18/10/2022 - Cavion: Sul caro bollette servono misure tempestive qui e ora

Il caro bollette non dà tregua alle imprese e alle famiglie del Veneto: ad agosto 2022 i prezzi dell’elettricità, del gas e degli altri combustibili sono cresciuti, in media, del 75,5% rispetto allo stesso periodo del 2021. Dato leggermente inferiore alla media Italia (76,4%) ma ben 23,6 punti in più rispetto al 51,9% dell’Eurozona. Le crescite sono state rilevate dal nostro Ufficio Studi che ha analizzato i dati ISTAT tra il 2021 e 2022. E l’ennesimo aumento dei costi annunciato per i prossimi mesi è la raffigurazione tangibile e concreta dello tsunami energetico che avanza inesorabile.

“Serve una squadra di Governo e serve subito -afferma  Gianluca Cavion Presidente di Confartigianato Imprese Vicenza – abbiamo bisogno di interventi consistenti, immediati e automatici quindi semplici nella loro fruibilità perché la complicatezza delle procedure burocratiche costituiscono per le piccole imprese una barriera all'accesso degli stessi. Sono necessari ulteriori sgravi e incentivi a copertura dei costi in bolletta e non possiamo più permetterci tempi lunghi per poterli avere. Il rischio è quello di una grave crisi del settore produttivo. Abbiamo bisogno di due cose: lo sconto diretto in bolletta e saperne in anticipo l’importo. Non è infatti possibile lavorare nell’incertezza totale di quale cifra ci sarà sulla prossima bolletta”.

“L’ennesimo aumento dei costi energetici, annunciati da questo mese, ci pone davanti ad un’emergenza senza precedenti perché rischiamo un punto di non ritorno per alcune attività e una diffusa insostenibilità dei costi per le famiglie – continua il presidente –. Il prossimo Esecutivo deve intervenire subito perché migliaia di attività potrebbero chiudere. È indispensabile che lo Stato individui le risorse necessarie e aggiuntive anche eventualmente utilizzando i fondi europei per calmierare subito il costo delle bollette”. “Qualsiasi intervento strutturale anche se importante -prosegue Cavion - ha tempi lunghissimi, non compatibili con l’emergenza in atto. In questo momento dobbiamo fare di tutto affinchè le nostre imprese continuino a lavorare, in caso contrario l’impatto sociale sarà terribile con costi inimmaginabili e non solo di tipo economico. Quindi ben vengano incisive politiche di diversificazione del mix energetico che agevolino le energie rinnovabili e l’efficienza, oltre ai necessari interventi strutturali sugli oneri di sistema, probabilmente in una logica di fiscalità generale. Ma ora è il momento di andare oltre, ci aspettiamo interventi maggiori di abbattimento dei costi della materia prima gas e elettricità. Non possiamo affrontare l’autunno e l’inverno con il rischio che il caro bolletta porti il Paese verso una nuova recessione”.

“Apprezziamo quanto fatto dal Governo con l’introduzione del credito d’imposta per buona parte (ma non tutte) delle imprese, ma nel contempo dobbiamo affermare che il meccanismo introdotto rischia di limitarne l’utilizzo a molte imprese. Avrà pure su un significato se molti professionisti si rifiutano di fare i conteggi per arrivare alla definizione del credito d’imposta spettante. Molte aziende si stanno rivolgendo a terzi per fare i conteggi necessari, sostenendo costi che riducono il beneficio derivante da tale credito d’imposta.  Inoltre è innegabile che la modalità di calcolo del credito d’imposta continua a non essere agevole per coloro che hanno cambiato gestore dal 2019 ad oggi, e sono tanti”.

“Riteniamo possa essere più funzionale per le imprese l’applicazione di una riduzione diretta in bolletta dei benefici previsti – continua Cavion - per i quali continuiamo a sostenere che devono essere non inferiori al 50% dei costi della materia prima. Che senso ha peraltro dover calcolare se i costi dello specifico trimestre del 2022 raffrontato a quello analogo del 2019 siano superiori al 30%, per poter poi calcolare il credito d’imposta, quando tutti sappiamo che siamo a livelli di aumenti sempre superiori, quando va bene, al 300%. Ci aspettiamo quindi un cambio di impostazione sui benefici legiferati per l’abbattimento dei costi in bolletta. Ci aspettiamo sostegni reali e importanti, superiori a quelli attuali, veloci nell’essere applicati e non a posteriori all’emissione delle bollette, e soprattutto semplici nel loro utilizzo.

05/10/2022 - CAVION: bollette sempre più alte. La preoccupazione delle imprese e delle famiglie

Continua l’impressionante aumento dei costi energetici. In questi giorni famiglie e imprese stanno ricevendo bollette di energia elettrica e gas che hanno raggiunto ormai cifre mai viste. “Dopo un luglio pesantissimo in termini di costi energetici - spiega Gianluca Cavion presidente di Confartigianato Vicenza- ci ritroviamo oggi con le bollette di agosto se possibile con ulteriori nuovi aumenti, apparentemente mitigati dalla chiusura o riduzione delle attività per effetto delle giornate di stop per ferie. A questo poi si aggiunge l’avvicinarsi della stagione fredda che si preannuncia inevitabilmente molto calda sul fronte delle bollette.” “Peraltro – continua il presidente- anche il recentissimo ‘incidente’ avvenuto al gasdotto Nord Stream che ha danneggiato le linee di fornitura del gas, con la prospettiva di una lunga chiusura, inevitabilmente inciderà sugli aumenti tariffari. Se a questo aggiungiamo l’impressionante aumento del 59% delle bollette dell’energia elettrica relative al mercato tutelato e riguardante il quarto trimestre 2022 deliberato da ARERA, ci rendiamo conto che il periodo che andremo ad affrontare metterà ulteriormente in difficoltà le nostre imprese e le nostre famiglie, già stremate per i pesantissimi costi già sostenuti fin qui”.

Prosegue Cavion: “La situazione è davvero e concretamente ormai insostenibile e necessita di nuovi ulteriori interventi statali per ridurre costi che stanno mettendo in ginocchio l’intero Paese.”

Una situazione quindi che non migliorerà a detta di Confartigianato Vicenza che peraltro segnala un aumento dell’incidenza del costo dalla fornitura energetica per le piccole e medie imprese beriche passata da una media del 12,5% del totale dei costi aziendali del 2021 al 26,1% di quelli del 2022 (al momento), di fatto più che raddoppiandoli (dati emersi da una rilevazione campionaria su 403 attività venete con meno di 10 addetti condotta con modalità CATI – interviste telefoniche, dal 6 al 9 settembre).

 “In attesa di capire gli interventi che il nuovo Governo saprà, e potrà, mettere in campo su questo fronte - continua Cavion- le imprese si affidano a buon senso e resilienza cercando di ridurre l’uso di illuminazione e aria condizionata e del riscaldamento e, dove possibile, efficientando gli impianti. Sperando, anche così, di superare il difficile momento senza conseguenze definitive”.
L’auspicio di Confartigianato è quindi che si adottino quanto prima interventi statali, ma anche regionali: abbattimento del costo della materia prima energetica e aumento del credito d’imposta che dovrebbe essere non meno del 50% sia per il gas che per l’elettricità intanto fino al 30 giungo 2023; prendere seriamente in considerazione quello di porre un tetto al costo dell’energia almeno a livello nazionale. Al tempo stesso serve il massimo sforzo a sostegno degli investimenti per le fonti rinnovabili. In particolare a sostegno dell’autoconsumo teso allo sviluppo delle Comunità Energetiche e degli autoconsumatori collettivi, auspicando peraltro che venga definito, e in tempi veloci, il quadro normativo e regolatorio per tali potenziali iniziative. “Ovviamente – aggiunge Cavion- riteniamo importanti le pressioni del nostro Paese a livello europeo per la definizione, coerente, coesa e soprattutto condivisa tra tutti, di un tetto al prezzo del gas che riguardi tutte le forniture”.

Da ben prima che il problema energetico deflagrasse, Confartigianato Vicenza aveva iniziato a interrogarsi sul tema dell’autoconsumo, ovvero della promozione delle fonti di energia rinnovabile nelle aziende.

 “Su questi aspetti la nostra associazione nei prossimi mesi sarà attiva con una propria progettualità e in particolare nella promozione delle Comunità Energetiche – precisa il presidente-. Obiettivo sarà quello di aggregare imprese, famiglie e altri soggetti per autoprodurre energia pulita e ridurre i costi energetici. Obiettivo che vogliamo centrare tutti insieme: Confartigianato Vicenza, le nostre imprese, il consorzio CAEM (la nostra struttura di riferimento per le forniture energetiche e che opera in 32 province italiane) e i partner che con noi da anni lavorano sulla tematica energetica.”