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  • 03/04/2023 - A Thiene incontro su autoproduzione e CER per Sindaci e Amministratori comunali dell’Alto Vicentino

28/09/2022 - Bollette: raddoppia l’incidenza media sui costi delle MPI venete.

L’incidenza media delle bollette di gas ed elettricità? E’ passata dal 15,8% della media dei costi di una piccola impresa al 28,1%, di fatto raddoppiata. Significa che mediamente l’energia è diventata una delle spese più importanti per le imprese artigiane venete. Il dato emerge da una rilevazione campionaria su 403 attività con meno di 10 addetti. Il secondo dato di interesse che emerge è la forte resilienza delle attività che, nel 50% dei casi, intende far fronte all’emergenza con un minore uso di illuminazione e aria condizionata/ riscaldamento, 1 su 4 ritiene che non avrà comunque nessuna conseguenza e solo il 6% prevede di chiudere l’attività. Infine oltre il 25% 4 chiede di essere sostenuto negli investimenti in energie rinnovabili: Comunità Energetiche ed autoproduzione (fotovoltaico etc) e ulteriori proroghe del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas.

“Lo tsunami energetico che si sta abbattendo su imprese e famiglie non può essere affrontato solo con l’aumento del debito pubblico. E’ necessario un cambio di passo e di paradigma -dichiara Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto-. Dobbiamo ottimizzare il consumo di energia sia attraverso interventi comportamentali ma soprattutto grazie alle nuove tecnologie. Siamo consapevoli che la transizione verso le energie rinnovabili e le tecnologie a basse emissioni di carbonio può portare alla ribalta nuovi ed ulteriori problemi di sicurezza energetica, ad esempio problematiche nelle catene di approvvigionamento necessarie per garantire i materiali di transizione, ma dobbiamo compiere scelte coraggiose e decise sulla base degli strumenti che oggi abbiamo a disposizione. L’energia rinnovabile sembra rappresentare ora uno dei pochi alleati considerata la scarsa disponibilità di risorse fossili del nostro Paese. Di recente -prosegue- anche il Parlamento europeo ha preso posizione che mira a garantire un maggior utilizzo di energie rinnovabili e a ridurre il consumo di energia entro il 2030. Il Parlamento si è anche espresso sulla revisione della direttiva sull'efficienza energetica, legge che fissa gli obiettivi di risparmio energetico nel consumo di energia primaria e finale nell'UE. Si chiede ai Paesi UE di garantire collettivamente, entro il 2030, una riduzione del consumo di energia finale di almeno il 40% e di almeno il 42,5% del consumo di energia primaria, rispetto ai dati del 2007”.

Lo scorso luglio la Regione del Veneto si è dotata di una propria Legge regionale per la promozione dell’istituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Si tratta -afferma Boschetto- certamente di un importante segnale che vede la nostra Regione protagonista e tra le prime in Italia nel processo di trasformazione energetica del suo territorio, che deve vedere nelle nostre imprese un interlocutore privilegiato. Benissimo inoltre il recente incremento del Fondo di rotazione "Anticrisi attività produttive" per gli investimenti in impianti fotovoltaici nelle strutture produttive sempre da parte della regione Veneto”.

“Le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) e gli AERAC (auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente) -conclude il Presidente- possono rappresentare modelli di business innovativi per la Transizione Ecologica basati anche sulla collaborazione pubblico-privato. Le CER possono nella pratica rappresentare un’opportunità di mettere a sistema le capacità tecnico-gestionali delle amministrazioni e dei corpi intermedi per la creazione di vere e proprie filiere locali di nuovi progettisti, aziende e artigiani”.

16/09/2022 - Boschetto: "Nessuna impresa chiuda causa “bollette”.

La folle corsa dei prezzi di gas ed elettricità non ammette esitazioni. Il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto lo dice chiaro e tondo: “rischiamo un’ecatombe di imprese. Per questo partiamo con una campagna stampa e social con cui il Sistema Confartigianato Imprese Veneto, forte delle sette associazioni territoriali e dei loro 140 sportelli distribuiti in tutta la regione, si mette a disposizione degli associati, e non, con task force dedicate ad affrontare il dramma del caro bollette da diverse angolazioni: sindacale, lavoro, credito, fiscale e di servizi dedicati come il consorzio CAEM”.

“Da nostre stime -prosegue Boschetto-, in regione sono a rischio 76mila500 MPI con 375mila500 addetti (il 22,4% degli occupati delle imprese) di 43 settori. Servono interventi immediati ma anche altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare una crisi senza precedenti. Artigiani e piccoli imprenditori veneti hanno già pagato oltre 2,1 miliardi di euro in più negli ultimi 12 mesi e la cifra rischia di raddoppiare a 4,2 miliardi entro fine anno. Cifre pesanti come macigni sul futuro delle aziende che, oltre a pagare le conseguenze della guerra in Ucraina, subiscono le fragilità della nostra politica energetica”.

“Abbiamo fatto, stiamo facendo e faremo la massima pressione locale, regionale e nazionale -afferma Boschetto- per ottenere sia la riduzione del prezzo del gas che interventi pubblici per abbattere i costi in bolletta. Siamo di fatto in “guerra”! Ci aspettiamo quindi risposte adeguate da un Governo che gestisce 1.000 miliardi di spesa annuale pubblica e vanta un credito di 1.100 miliardi di credito erariale. C’è lo spazio per recuperare quanto serve per confermare e potenziare le misure già attuate da questo Esecutivo: azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga e ampliamento del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico. In questo contesto di emergenza chiediamo anche che siano azzerate le pratiche relative all’installazione di impianti di autoproduzione e autoconsumo”.

“Oltre a ciò -prosegue- la nostra associazione è al fianco delle imprese: attraverso la consulenza per gli acquisti di energia, sia per le imprese che per le famiglie, grazie al consorzio CAEM e alla convezione con AIM AGSM (che hanno consentito fino ad oggi un significativo risparmio ai soci); la consulenza per accordi aziendali in materia di flessibilità negli orari di lavoro finalizzati alla riduzione dei consumi; la disponibilità attraverso FSBA, di erogazione di ammortizzatori nel caso di eventuali interruzioni lavorative; il finanziamento, attraverso le convenzioni bancarie con i Confidi, dei fabbisogni di liquidità per il pagamento delle bollette; la consulenza specialistica per l’efficientamento energetico e la riduzione dei costi; l’assistenza per interventi per l’autoconsumo e l’avvio di comunità energetiche; l’assistenza nelle pratiche per ottenere credito d’imposta energetico e ogni altro ristoro; adozione di un manuale di buone pratiche per il risparmio energetico, anche in vista di misure di razionamento”.

Per Boschetto, infine, risparmi ed equità potranno essere raggiunti con la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che, paradosso tutto italiano, penalizza con maggiori oneri e un assurdo meccanismo di imposizione fiscale e parafiscale proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio ‘chi inquina paga’. In pratica, si tratta di intervenire sulle voci della bolletta, azzerando progressivamente la componente degli oneri generali di sistema che dovrà essere finanziata da altre fonti di gettito. E redistribuendo gli oneri delle bollette a carico delle diverse tipologie di utenti secondo un principio proporzionale all’effettiva entità dei consumi.

15/09/2022 - Gianluca Cavion: “Caro Energia: Situazione ogni giorno più problematica per le nostre imprese”

“Un podio sul quale avremmo preferito non salire”. Così Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, commenta il dato che vede il Veneto seconda regione, dietro alla Lombardia, in cui il boom dei costi dell’elettricità per le MPI con consumi fino a 2000 MWh da settembre 2021 ad oggi supera il miliardo di euro. Per l’esattezza 2,1 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente, con settori quali vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare, tra i più colpiti.  “E molte delle aziende che operano in quei settori, ricordo, sono vicentine. La situazione – continua Cavion- diventa di giorno in giorno insostenibile anche perché nel nostro Paese gli aumenti dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è più elevato rispetto al resto dell’Unione europea: + 85,3% a luglio 2022 rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia”. Il presidente degli artigiani vicentini quindi ribadisce la necessità di interventi immediati e rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare una crisi senza precedenti con il concreto rischio chiusura per molte aziende.  “Vanno confermate e potenziate le misure già attuate – aggiunte Cavion-, ovvero azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione”. Tra gli interventi sollecitati da Confartigianato Vicenza, anche la riforma della tassazione dell’energia, oggi al 51% della bolletta, che penalizza le piccole imprese che consumano meno.

14/09/2022 - Boschetto: “caro-energia costa a Mpi del Veneto 2,1 mld in più in un anno.

La situazione è insostenibile e il tempo di agire è di poche settimane. Tra le nostre aziende si moltiplicano i casi di lockdown energetico e molti imprenditori rischiano la chiusura. Servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare un’ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti”. L’allarme lo lancia Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto. 

Secondo Boschetto vanno subito confermate e potenziate le misure già attuate da questo Esecutivo: azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione”.

Da settembre 2021 ad oggi le micro e piccole imprese del Veneto hanno pagato per l’energia elettrica 2,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente (21,1 a livello nazionale). Una batosta senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente: se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno nel 2022 a 4,2 miliardi in più rispetto al 2021. L’allarme arriva da Confartigianato che ha calcolato l’impatto sulle MPI della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas.

Nel dettaglio, la rilevazione di Confartigianato mette in evidenza che gli aumenti del prezzo dell’energia per le piccole aziende con consumi fino a 2000 MWh si traduce in un maggiore costo, tra settembre 2021 e agosto 2022, di 21,1 miliardi di euro rispetto ai dodici mesi precedenti, pari al 5,4% del valore aggiunto creato dalle MPI. A livello territoriale, sono nove le regioni in cui il boom dei costi dell’elettricità per le MPI supera il miliardo di euro. I maggiori oneri, 4,3 miliardi, li hanno subiti gli imprenditori della Lombardia, seguiti da quelli del Veneto con 2,1 miliardi, dell’Emilia-Romagna (1,9 miliardi). I settori più colpiti sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.

In Italia – rileva Confartigianato – la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: a luglio 2022, infatti, nel nostro Paese il prezzo dell’elettricità è cresciuto dell’85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia.

“Il tema energia deve diventare priorità per il Governo in carica, in campagna elettorale e nell’agenda del nuovo Governo. -conclude Boschetto- da quest’ultimo ci attendiamo la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio ‘chi inquina paga’”.

13/09/2022 - Boschetto: "Caro-energia sia prima emergenza per prossimo Governo"

“Il caro-energia è l’emergenza che dovrà essere affrontata per prima dal nuovo Governo In continuità con le azioni calmieratrici già messe in campo dal Governo Draghi. Abbiamo apprezzato lo sforzo che il legislatore ha messo in campo in questo lungo periodo di difficoltà, ma dobbiamo nel contempo lamentare l’assoluta insufficienza e inadeguatezza degli aiuti per l’abbattimento dei costi. L’azzeramento degli oneri generali di sistema ai valori odierni della bolletta dell’energia elettrica, praticamente incide per meno del 10% del totale dei costi. É veramente poca cosa. Certo abbiamo un ulteriore aiuto con contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta per i maggiori costi del gas e dell’elettricità sostenuti nel 2022 rispetto a quelli del 2019, ma dobbiamo dire che siamo veramente lontani dal considerarlo un aiuto importante”. Ad affermarlo Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto.

Nel corso del mese di agosto si sono acuite le tensioni sui mercati energetici, generando un impatto straordinario sui prezzi di gas ed elettricità che amplifica incertezze e rischi per le imprese e per l’economia italiana. L’analisi dei dati pubblicati dall’Istat nei giorni scorsi evidenza che a giugno 2022 i prezzi all’importazione di petrolio e gas risultano più che raddoppiati (+108,1%), portando il valore delle importazioni di energia a toccare quota 100,0 miliardi di euro negli ultimi dodici mesi, mentre la bolletta energetica – il differenziale tra import ed export di energia – sale a 77,8 miliardi di euro su base annua, raggiungendo il massimo storico del 4,1% del PIL e superando il precedente picco del 4% registrato nell’autunno del 2012. La bolletta è peggiorata di 1,3 punti di PIL dopo l’invasione dell’Ucraina e di 2,7 punti nell’arco di dodici mesi.

“Le cause dei rincari vanno affrontate in una prospettiva strutturale. Occorre attuare incisive politiche di diversificazione del mix energetico, puntando sulla riduzione della dipendenza dal gas russo, investendo sulle energie rinnovabili e sull’efficienza”. Altrettanto importante, secondo Boschetto, intervenire sulla composizione tariffaria con una misura strutturale di riduzione degli oneri generali in bolletta e il loro finanziamento mediante altre forme di gettito. Non possiamo affrontare l’autunno e l’inverno con il rischio che il caro bolletta ci porti verso una nuova recessione, dopo le fatiche che il sistema produttivo sta facendo per cercare di ‘rimanere aperto’”.

La percentuale del 15% calcolata sui costi della materia energia del 2° trimestre 2022 (sempre che nel 1°trimestre 2022 la spesa sia stata superiore del 30% sull’analogo trimestre 2019), è troppo bassa. Anche per il gas è decisamente insufficiente la formula analoga che prevede il 25% del credito d’imposta da calcolare sui costi della materia gas del 2° trimestre 2022.

“Ci aspettavamo almeno un credito d’imposta reale del 50%, ma calcolato su tutto il 2022, e non da applicare per i conteggi al solo periodo primaverile dove i consumi del gas sono in buona parte delle imprese molto bassi. Abbiamo bisogno di uno Stato al nostro fianco -conclude Boschetto- che metta in campo benefici importanti e pesanti. E’ indispensabile, dato che come ha evidenziato il Presidente del Consiglio Mario Draghi nell’intervento al Parlamento europeo nessun bilancio nazionale è in grado di sostenere questi sforzi da solo, che a livello europeo si giunga rapidamente all’introduzione di un tetto al prezzo del gas e che si mettano in campo interventi finalizzati a contenere l’impatto dei rincari sulle micro e piccole imprese, impedendo una escalation dei casi di lockdown energetico che porterebbe ad una severa recessione. Oggi è il momento di dimostrare realmente che quello che va bene per le piccole imprese e gli artigiani va bene per l’Italia”.