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12/01/2022 - L’assessore Donazzan incontra le associazioni imprenditoriali su aumento costi energia- Boschetto: aumenti superiori al 200%

L’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan ha incontrato il 30 dicembre scorso in videoconferenza, i presidenti regionali rappresentanti delle associazioni di categoria del settore manifatturiero del Veneto (Confindustria, Confapi, CONFIMI, Confartigianato, CNA) per affrontare il tema della crisi che si sta prospettando, in particolare nel settore manifatturiero, in seguito all’aumento dei costi di produzione.

“Ho fortemente voluto questo incontro rispetto ai segnali che mi giungono dal manifatturiero con aziende che, dopo le feste, rischiano di non riaprire – spiega l’Assessore Donazzan –. L’obiettivo era quello di avere un quadro della situazione il più preciso possibile. Ne è emerso un confronto molto costruttivo. Vi è stata compattezza nell’analisi del problema e unitarietà nelle richieste da rivolgere al Governo centrale. Ci rivedremo a fine gennaio per aggiornare il quadro, nel frattempo incontrerò le associazioni sindacali. Il quadro prospettato è drammatico – continua Donazzan -. La situazione del rincaro dei costi energetici, dell’aumento dei costi delle materie prime, della carenza della componentistica dall’estero, impatta non solo nel settore delle aziende energivore (fonderie, lavorazione della ceramica, automotive) ma di tutto il sistema economico con aumenti medi stimati per inizio anno del 250%”.

“Siamo preoccupati per la sopravvivenza di tante aziende che rischiano, nel 2022, di vedere energia elettrica e gas aumentare anche del 200%”. Così ha aperto il suo intervento Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Veneto. “I nostri laboratori iniziano a rinunciare a prendere nuovi ordini (anche se in forte crescita in questi mesi) perché gli aumenti dei costi delle materie prime, tra le quali spiccano l’energia e il gas, sono impossibili da trasferire sulla committenza con una situazione che ci allarma molto in quanto una parte delle imprese rischia addirittura di non riaprire dopo le festività natalizie”. “La situazione è insostenibile. Le imprese non possono vivere sull’incertezza e il timore di quel che può accadere da qui alla primavera. Come si può programmare la propria attività? Il CAEM, che è il consorzio di nostro riferimento per le forniture di energia elettrica e gas, che opera per diverse migliaia di piccole imprese, ha fatto alcune simulazioni sugli aumenti nel 2022, sulla base dell’attuale andamento delprezzo della borsa elettrica sia sul gas che sull’energia. Ne emerge uno scenario davvero impressionante”. Rispetto al 2021 un’azienda della plastica che utilizza annualmente 2,5 milioni di kWh avrà un aumento della spesa della materia prima del 289%, passando da 186.257 euro a 725.761 euro; un’azienda meccanica con 1,2 milioni di kWh/anno subirà un aumento del 287%, passando da euro 88.034 euro a 341.320 euro. L’aumento per un’azienda della ceramica con 20.790 kWh annui sarà del 254%, passando da un costo materia prima di 1.798 euro a 6.372 euro, mentre per il gas con 1.921 mc mensili l’aumento sarà del 358%, passando da un costo medio mensile di 436 euro a 2.076 euro. Un caseificio che consuma 594.462 KWh/anno avrà un aumento del 281%, con costi che passeranno da 42.225 euro a 160.864 euro, mentre per il gas a fronte di un consumo mensile di 20.112 mc avrà un aumento del 398%, passando da una spesa media mensile di 4.188 ero a 20.882 euro. Un molino con 1.454.494 kWh annui passerà da un costo del 2021 di euro 99.338 a euro 388.615 con un aumento del 291%.

Alla luce dell’analisi, grazie agli approfondimenti forniti, i partecipanti alla riunione hanno concordato su una serie di richieste. In primo luogo la necessità di chiedere un’azione forte nei confronti del Governo affinchè intervenga attraverso la leva fiscale sui costi energetici al fine di ottenere un prezzo calmierato, di aprire alle riserve strategiche e rivedere le politiche di approvvigionamento, in particolare del gas nazionale, oltre ad affrontare la questione sul piano geopolitico con somma urgenza. Le parti hanno chiesto anche di rivedere le politiche energetiche, dato l’importante impatto che nel nuovo contesto internazionale hanno sulla economia nazionale.

“Alla luce degli esiti dell’incontro ho informato il Presidente Zaia e aggiornerò i colleghi di giunta al fine di concordare la linea di intervento e le prossime azioni. – sottolinea Elena Donazzan -. Ciò che mi preoccupa particolarmente è l’impatto mai immaginato prima dell’aumento delle materie prime e dei costi rispetto alla tenuta del sistema produttivo e, quindi, occupazionale. Abbiamo la necessità di sollecitare al Governo aiuti tempestivi alle imprese per scongiurare riduzioni di produzione o chiusure che avrebbero un impatto occupazionale di proporzioni mai viste – conclude -. Non si tratta di un problema contingente, ma strutturale. Abbiamo bisogno di nuove visioni di politiche industriali che supportino tutto il sistema economico a partire dai costi, che rischiano di scaricarsi principalmente sui lavoratori, anello più fragile della lunga catena produttiva”.